Frantoio ipogeo di Martano
Il trappeto ( dal latino trapetus = frantoio, in dialetto " trappitu" ) è stato parte imprescindibile della cultura economica e sociale del Salento. Il trappeto San Blasi a Martano risale al XVI secolo ma fin dal IX secolo si assiste alla nascita di frantoi di tipo ipogeo, esattamente col passaggio dalla produzione del grano a quella dell'olio. I frantoi sono costruzioni ipogee per necessità di mantenere la temperatura costante. Gli uomini, i trappitari, che vi lavoravano rimanevano all'interno del frantoio per tutto il periodo del lavoro, da Ottobre a Marzo, tornando a casa solo per le feste comandate. L'unica fonte di luce all'interno del frantoio era garantita dalle lucerne e dai due fori presenti. Al centro è presente la vasca per la molitura con pietra molare e attraverso una trave di legno veniva legato un animale che assicurava il movimento continuo. Veniva ottenuta così una pasta "molitura" che attraverso dei recipienti " fisculi" veniva portata ai torchi per essere sottoposta alla torchiatura. A causa della pressatura veniva prodotto l'olio che era fatto riposare in appositi pozzetti di decantazione. All'interno del frantoio era presente anche il focolaio, la zona di riposo degli uomini e una stalla per gli animali. Sia gli uomini che gli animali si alternavano in turni di lavoro senza mai fermare la produzione e la lavorazione. A Martano nel '700 erano presenti ben 15 trappeti di tipo ipogeo.